I tumori della pelvi renale e dell’uretere sono tumori di tipo uroteliale molto rari, rappresentando meno del 2% del totale dei tumori dell’apparato urinario. I fattori di rischio sono gli stessi riconosciuti per il tumore uroteliale della vescica, ovvero fumo di sigaretta, la familiarità per neoplasia vescicale e l’esposizione professionale ad alcuni solventi e vernici. Clinicamente possono esordire con ematuria (sangue nelle urine) oppure con dolore colico al fianco, febbre e insufficienza renale se la massa occlude l’efflusso di urina attraverso l’uretere. La diagnosi si basa su ecografia o TC, che viene confermata dalla biopsia. Esami di secondo livello quali risonanza magnetica, PET e scintigrafia vengono eseguiti per la stadiazione in caso di sospetta diffusione sistemica del tumore. Il trattamento di scelta, quando la malattia è resecabile, è chirurgico con asportazione di rene, uretere ed una porzione di vescica. L’intervento viene eseguito generalmente con tecnica robot-assistita che permette una migliore resa sia funzionale che estetica. In caso di malattia non resecabile si opterà per un regime di chemioterapia definitiva.